Stalking: quando le attenzioni diventano persecuzione
dal sito del Presidente del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità
L’attenzione che si trasforma in ossessione. Molestie quotidiane, silenziose, difficili da individuare e arrestare. E il sospetto diventa paura, erode la libertà fino a costringersi in una prigione soffocante.
Questo è lo stalking: comportamenti reiterati di sorveglianza, controllo, contatto pressante e minaccia che invadono con insistenza la vita di una persona per toglierle la quiete e l’autonomia. Questi comportamenti di persecuzione avvengono ad esempio attraverso sms, telefonate, appostamenti e pedinamenti.
Gli atti persecutori sono ora un reato ben definito, punito con condanne da sei mesi a quattro anni di reclusione (art. 612 bis c.p.). Lo psicologo può fornire in questo caso supporto e sostegno psicologico.
Dall’articolo sulla Violenza sulle donne (sito bora.la)
Cosa si intende esattamente per violenza sulle donne? Si tratta solo di violenza fisica oppure sono coinvolti altri fattori? Ne parliamo con la dott.ssa Ingrid Bersenda: “Il fenomeno comprende un un ampio raggio di donne, copre un po’ tutti i vari livelli sociali. La violenza avviene soprattutto nelle mura domestiche, a scapito di mariti e/o partner,all’interno di rapporti di fiducia.”
La dott.ssa Bersenda ci spiega che per violenza non si intende soltanto violenza sessuale, ma anche la violenza fisica e la persecuzione che si traduce in stalking. Inoltre, si parla molto poco di violenza economica sulle donne, spesso molto comune tra le mura domestiche. ” Si assistono a dei fenomenti in cui la donna è obbligata a versare tutto il suo guadagno sul conto corrente del marito. Ciò significa che non può usufruire autonomamente del suo denaro, del frutto del suo lavoro.”
Dunque la violenza sessuale non è per forza la più grave. Anche la violenza psicologica o la violenza economica provocano delle sofferenze molto simili, andando a toccare l’equilibrio familiare e personale e provocandc delleconseguenze spesso irreversibili come la scarsa autostima. Gli interventi devono essere indirizzati ad aumentare l’autostima e la sicurezza delle vittime.
Come prevenire la violenza sulle donne? Con eventi di sensibilizzazione e prevenzione, quali quelli organizzato dalla Provincia di Trieste oppure organizzando cicli dil film sulla violenza. Secondo la dott.ssa Bersenda tutti questi eventi sensibilizzano il pubblico sull’importanza di prevenire il fenomeno e vanno a far si che le donne oabusate non si sentano sole e non si vergognino a chiedere aiuto.
“Un intervento mirato può far molto, può far crescere la vittima, che lavora su di se e può cambiare le dinamiche con il marito, per uscire dal circolo vizioso”, afferna la dott.ssa Bersenda, aggoiungendo che “non solo vittime, ma anche chi fa violenza, ha bisogno di aiuto e sostegno psicologico. Inoltre i gruppi di autoaiuto possono fare tanto per far si che la vittima ritrovi il proprio benessere.”