RI-Costruire la città per RI-Costruire l’identità delle persone
Appello degli psicologi per L’Aquila
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha sconvolto la città dell’Aquila e una parte rilevante della sua provincia. Oltre ai fabbricati, alle abitazioni, alle chiese ed ai monumenti, il terremoto ha danneggiato l’identità di una vasta popolazione. Senza più casa, una gran parte di aquilani ha trovato ospitalità nelle tendopoli, negli alberghi della regione e in altre sistemazioni di fortuna. Una parte di essi sta occupando i nuovi complessi abitativi edificati per l’occasione. La priorità di trovare un tetto, un riparo, ha imposto loro di sparpagliarsi su un territorio amplissimo, spesso perdendo i punti di riferimento della quotidianità consolidati negli anni.
L’Aquila aveva un centro storico vitale e densamente abitato, non era solo meta turistica ma vero e proprio fulcro della vita sociale ed economica, luogo di incontro ed emblema di una comunità che in tale centro individuava un simbolo di appartenenza. Ed i centri storici sono sempre stati il cuore della vita delle persone e il segno di una continuità storica e affettiva con le proprie radici.
Dal 6 aprile 2009 il centro storico dell’Aquila, così come gli altri centri colpiti, è blindato e inaccessibile per ineccepibili ragioni di sicurezza.
Noi, professionisti della salute mentale, psicologi, psicoterapeuti e ricercatori, vogliamo evidenziare quanto sia importante e urgente restituire al più presto alle popolazioni colpite i punti di riferimento in cui possano riconoscersi e possano riconoscere i loro luoghi; quanto sia rilevante prendersi cura della ricostruzione del tessuto sociale e relazionale che, insieme a quanto fatto finora, possa aiutare le persone a salvaguardare la propria stabilità e la propria integrità; quanto sia impellente ripristinare elementi di continuità che permettano alle persone, al di là della grave frattura che hanno subito le loro vite, di adattarsi nella nuova realtà recuperando quel senso di sé la cui unitarietà è stata profondamente ferita.
Riteniamo che un passaggio ineludibile della cura dei luoghi terremotati sia quello di fare in modo di riaprire più spazi possibili di quei centri storici e di permettere alle persone di tornare a portare in quei luoghi la loro vita, di reincontrarsi, di riappropriarsi di quei pezzi di storia.
Trascurare questi aspetti può avere, a medio e a lungo termine, conseguenze disastrose sulla salute psicologica delle popolazioni colpite, sulla stabilità delle comunità e sulle speranze di ricostruzione, con costi ingentissimi per la collettività.
Il nostro appello alle Autorità preposte vuole attirare l’attenzione su un aspetto per nulla secondario – anche se immateriale – del dramma dell’Aquila. Quello che chiediamo loro è di farsi carico da oggi, e in tempi più stretti possibile, di un piano per la messa in sicurezza di quanti più spazi possibile dei centri storici con la prospettiva di permettere alla gente di tornare a popolarli e di riconnettersi con la storia interrotta della loro comunità.
Per aderire all’appello (se sei psicologo, psicoterapeuta o ricercatore) invia una mail all’indirizzo psiperlaquila@gmail.com specificando Cognome e Nome, Afferenza lavorativa, Sede.